Bellariva, romantico nome
di tempi fuggiti,
dagli orti inveriditi di
cavoli in fiore che ogni anno
germogliavi.
Alberi cari, muti modelli
della mia giovinezza
siete spariti e nulla più resta;
nemmeno il sussurro
di amanti lunari
nascosti fra i folti cespugli
che all'Arno facean siepe.
Nulla più resta!
Solo una strada
asfaltata di grigio bitume
che annuncia nel tempo
passaggio di bolidi in corsa;
case, case
e case ancora
che turbano
l'armonioso disegno
delle colline che le circondano.
Osservo... desolato e pensoso
e ritorno al tempo gioioso
che il tuo nome
ti faceva regina di una riva incantata,
sopra un fiume incantato.
Silvio Polloni
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