domenica 14 dicembre 2014

OSCAR GHIGLIA

E ora visto che sono in vena parliamo pure di Oscar Ghiglia! AND AS USUAL IF YOU WANT ME TO TRANSLATE THIS PAGE FOR YOU, JUST ASK ME!!!!

Oscar Ghiglia nacque a Livorno nel 1876 e morì a Firenze nel 1945.
Figlio di un granatiere piemontese venuto in Toscana nel 1860 e presto orfano, fu costretto a far ogni sorta di lavoro: operaio in fonderia, garzone di fruttivendolo a Pistoia, commesso di merciaio a Viterbo e, infine, venditore ambulante. Iniziò a disegnare con le matite che vendeva e poi stabilitosi a Livorno, si perfezionò frequentando il Lloyd ed il Vinzio.
Nel 1900 si trasferì a Firenze, dove Giovanni Fattori gli fu amico e consigliere. Nonostante questi contatti il Ghiglia può essere considerato un autodidatta ed evitò anche i giovani artisti toscani che mantenevano in voga la tradizione macchiaiola o si facevano fedeli della moda dell'impressionismo. Andò  formandosi con tempo una buonacultura letteraria, frequentò gli scrittori del "Leonardo" e della "Voce", divenendo amico di Papini, di Prezzolini, di Amendola. In questo periodo prestò fuggevolmente attenzione alle tarde tendenze preraffaellite di gusto dannunziano, ma trovandole troppo lontane dal sua carattere, le abbandonò presto. Portò quindi avanti le sue ricerche personali volte ad "una pittura basata sulla chiarezza e solidità" (Galletti). Esordì nel 1901 con un autoritratto che alla Biennale di Venezia gli procurò consensi, rinnovati nel 1903 con ritratto della moglie e nel 1905 con Ava e il ritratto della signorina Bertina Merzbacher.
In quegli anni fu presente anche alla New Gallery di Londra, alle Primaverili fiorentine del 1901, 1902 e 1903 ed all'Esposizione Internazionale di Saint Louis. Fino a quel momento aveva dipintosoprattutto ritratti. Sopraggiunse quindi una pausa di ripensamento e di chiarificazione durante la quale, anche se invitato da più parti, non intervenne ad alcuna manifestazione artistica.
Dal 1905 al 1919 visse a Livorno e lavorò a Castiglioncello, rifugio di tanti pittori macchiaioli.
Ritornò quindi a Fireze dove visse in luoghi appartati, il Colle di Arcetri e Maiano.
Frattanto aveva preso a dipingere interni e nature morte.
Nel 1928 alla Galleria Pesaro di Milano tenne una mostra "di famiglia" insieme con i figli VAlentino e Paulo.
Ghiglia fu anche critico e scrittore; ha lasciato tra l'altro una biografia di Fattori (Firenze 1913). Nel 1948 alla Mostra dell'Ottocento Livornese furono presentate Natura Morta, Donna in azzurro, Donna alla toilette, e, nello stesso anno ala Quadriennale, Ragazza cob la pelliccia , Ragazzo sulla terrazza, Natura morta e Nudo con la chitarra.
Opere sue si trovano soprattutto a Firenze in collezioni private e alla Galleria d'Arte Moderna.
Altre sono nella Galleria d'Arte Moderna di Milano, nella collezione Rolleri di Buenos Aires, nella Galleria d'Arte di Detroit ed in quella di Lima.

Bibliografia
"Florentia", 1906 (G. Caprini)
"Vita e Arte", 1908 (G. Papini)
"Dedalo" 1920-1921 (U Ojetti)
Ritratti di artisti italiani, 1923 (U. Ojetti)
"Art in America", 1930 (D. Cinelli)
Pittori Italiani contemporanei, 1934 (V. Costantini)
La Galleria d'arte moderna di Milano, 1935 (G. Nicodemo - M. Bezzola)

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